Industria dei pagamenti e tecnologie distribuite, una svolta permissioned
I sistemi di pagamento sono infrastrutture di mercato concepite in forma dematerializzata che, in seguito al continuo evolversi di forma e geografie degli scambi monetari, richiedono l’utilizzo di tecnologie in costante evoluzione, in grado di fronteggiare esigenze di celerità e stabilità operativa degli agenti economici. La maggior parte degli scambi, infatti, è riconducibile a finalità transattive o speculative che, su base giornaliera, permettono a individui, imprese e soggetti pubblici di acquisire diritti ed estinguere obbligazioni su risorse reali e finanziarie.
Caratteristiche di desiderabilità di un sistema di pagamento distribuito
In un ambiente economico interessato da fallimenti, asimmetrie e costi di transazione, cruciale importanza è rivestita dalla progettazione ottimale delle infrastrutture di pagamento. Per questo, struttura e funzionamento delle stesse dipendono, in primis, dalle caratteristiche della moneta e dal grado di fiducia che gli utilizzatori gli attribuiscono. In tal senso, il ruolo della fiducia funge da cruciale catalizzatore delle attività di scambio, oltre che consentire il raggiungimento di un equilibrio monetario per l’intero sistema economico. Tuttavia, i tradizionali processi di clearing e settlement (alcuni esempi sono Fedwire operato dalla FED e il sistema TARGET operato dall’Eurosistema) seguono approcci tutt’altro che perfetti, il più delle volte time-consuming, che richiedono a banche e imprese l’impiego di ragguardevoli risorse per il loro funzionamento e monitoraggio.
Blockchain apporta l’ambiziosa promessa di ridurre tale gap di fiducia, rendendo le azioni all’interno della rete verificabili in modo indipendente da ogni partecipante, introducendo o migliorando diverse forme di responsabilità e disincentivando comportamenti scorretti attraverso una forma di audit pubblico. I vantaggi in termini di fiducia sono svariati: in primis, il libro mastro non può essere facilmente contraffatto ovvero nuovi dati non possono essere prodotti dal nulla senza che i partecipanti se ne accorgano, dato che ogni nuova informazione è sottoposta a validazione. La frode può essere immediatamente rilevata e il controllo è reso meno costoso in quanto viene fornita una traccia in tempo reale. In altre parole, le regole che governano blockchain e, più in genere, le tecnologie distribuite, possono concretamente eliminare trasferimenti non autorizzati e attività fraudolente, ormai largamente diffuse in molte aree di business e nella società in genere.
Il ruolo della fiducia e gli algoritmi di consenso
All’interno di sistemi distribuiti, l’accordo sullo stato del database viene raggiunto attraverso complessi meccanismi di consenso, che garantiscono che la vista dei dati di ciascun partecipante corrisponda alla vista di tutti gli altri. Il raggiungimento del consenso avviene attraverso l’attività di validazione, che serve ad aggiungere nuovi record di transazioni al registro pubblico. In un ambiente di tipo permissionless, ogni ciclo di questo processo è un ciclo di mining mentre nel caso di ambienti permissioned, l’individuazione non consiste in una gara di sforzo computazionale, in quanto solo una ristretta cerchia di nodi detiene l’autorizzazione ad aggiungere nuove transazioni. Nel caso permissionless qualsiasi utente, compresi nodi malintenzionati, può partecipare al meccanismo di convalida delle transazioni (validazione). I due esempi più rilevanti di blockchain di questo tipo sono Bitcoin ed Ethereum. Le blockchain permissioned, al contrario, sono sotto la direzione di un gruppo di utenti autorizzati, spesso appartenenti alla stessa entità aziendale o a consorzi appositamente costituiti. In questo caso, l’utente autorizzato (nodo validatore) è incaricato di verificare il flusso di transazioni. Tali permessi sono assegnati secondo le regole stabilite dalla comunità, ad esempio, mediante sistemi di voto. Due esempi sono Hyperledger e Ripple.
Reti permissioned, oltre i pagamenti tradizionali
L’emersione di modelli fra loro molto distanti solleva interrogativi in termini di preferibilità e adattabilità a determinati progetti. Ad esempio, si pensi alle ripercussioni di affidare la validazione delle transazioni di un sistema di pagamento all’ingrosso ad utenti sconosciuti. Il vantaggio più citato da accademici, esperti dell’industria e, più di recente, banche centrali è la potenziale riduzione in termini di costi di transazione e di riconciliazione nelle fasi di settlement. Tali miglioramenti sarebbero possibili grazie ad una maggiore automazione, che comporterebbe un’elaborazione dei dati più rapida e un limitato impiego di personale qualificato. Un ulteriore vantaggio è lo sviluppo di sistemi di pagamento più resilienti nei confronti di attacchi esterni. Non a caso, un elevato grado di efficienza tecnica è uno degli obiettivi primari per il quale raggiungimento le banche centrali investono cospicue somme di denaro, ai fini di aumentare la tempestività di risposta a rischi operativi, guasti, frodi e cyber-risk. A tal proposito, reti permissioned consentirebbero di aumentare la resilienza distribuendo il controllo, l’accesso e la manutenzione del sistema tra più operatori. Ciò comporterebbe un ulteriore miglioramento, grazie all’impiego delle complesse tecniche di crittografia che blockchain utilizza per autenticare gli utenti della rete e verificare l’integrità dei dati.
Banking on Blockchain: what is next?
Il clamore che avvolge il mondo della blockchain è immenso e i suoi futuri sviluppi devono essere esaminati tenendo conto di tali rumori di fondo. Nonostante ciò, la tecnologia sta già avendo un impatto tangibile sul panorama finanziario e sarà ancora più dirompente nel corso dei prossimi dieci anni. Il reale problema che circonda la materia è comprenderne a fondo le sue potenzialità, considerando le diverse sperimentazioni per ciò che sono realmente. D’altro canto, non si può negare l’autorevolezza di organizzazioni, finanziarie e no, che stanno investendo pesantemente in progetti concreti ed affidabili. A tal proposito, blockchain e DLT di tipo permissioned rappresentano un’architettura ottimale all’interno dello scenario corrente. Ciò grazie alla loro maggiore vicinanza rispetto alle attuali infrastrutture IT e alla possibilità di evitare i numerosi problemi solitamente connessi con l’adozione di una soluzione totalmente aperta, come quelle di tipo pubblico-permissionless. Un’ulteriore soluzione perseguibile per assecondare le esigenze di regolamentazione rivendicate da banche centrali e autorità di regolamentazione è attribuire agli stessi il potere di agire da validatori ovvero verificare e confermare in tempo reale le transazioni e, se necessario, rifiutarle immediatamente. Ciò che risulta certo invece è che, nel corso dei prossimi anni, la graduale transizione verso un sistema bancario totalmente digitalizzato richiederà lo sviluppo di sistemi di pagamento sempre più efficienti; che domanderanno maggiore resilienza alle manomissioni esterne e maggiore protezione del flusso di dati, sempre più minacciato dalla diffusione di pratiche di data analytics. Per tali motivi, vagliare in via preliminare un disegno ideale di infrastrutture di clearing e settlement basato su tecnologie alternative, consentirebbe alle banche centrali di sottrarsi ad una deleteria corsa contro il tempo, qualora il futuro stato delle cose non potrà fare a meno di un’effettiva adozione delle sperimentazioni odierne.
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Contributor: Denis Cancellara
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