La proposta di una rete interconnessa di programmi fedeltà all’interno di un’unica struttura blockchain, proposta da Deloitte ed esplorata nello scorso articolo, non è unica e si pone all’interno di una pluralità di casi. Le sperimentazioni ed i lavori in corso per la creazione di programmi fedeltà aventi come base la tecnologia blockchain sono svariati. In questo articolo verranno presentati ulteriori esempi di blockchain-based loyalty programs, così da aprire la strada all’esplorazione delle possibilità di implementazione di tale tecnologia.
In primo luogo, in un programma fedeltà basato sulla blockchain, i punti raccolti dal singolo utente possono essere di due tipi: generici e “company specific”. I punti generici possono essere raccolti dalle svariate compagnie presenti sulla piattaforma (rimandando all’esempio di Deloitte) in un singolo wallet digitale. Da qui, i punti possono essere utilizzati oppure scambiati per un altro tipo di cryptocurrency. I punti “company specific”, d’altro canto, possono essere raccolti solamente dalla singola compagnia che ha rilasciato il token digitale (e in alcuni casi anche da aziende partner).
Un approccio interessante per la creazione di blockchain-based loyalty programs ci è fornito dall’esempio di Loyyal. Rientra nel campo delle “BaaS” (Blockchain as a Service) ed offre servizi per implementare uno schema fedeltà basato sulla tecnologia blockchain. Pagando una fee mensile viene garantito l’accesso alla piattaforma (incluso il network dei partner già partecipanti), ai servizi di hosting, al supporto ed ai development tools. Loyyal collabora con realtà quali IBM, Deloitte, Capgemini e INET e guarda con interesse al campo “travel and hospitality”. È in questo ambito che Loyyal ha firmato un accordo con il gruppo Emirates nel 2018 (per un periodo di 3 anni) diretto a migliorare l’esperienza del programma fedeltà dell’azienda. In particolare, Loyyal conserva i dati delle transazioni (effettuate con i token) sulla “Loyyal Distributed Ledger” mentre i metadata delle stesse sono inseriti in un registro parallelo di tipo permissioned. Rimanendo nell’ottica dei viaggi aerei, la piattaforma permette di utilizzare e redimere i token presso una pluralità di partner l’aggiunta di poter implementare soluzioni per rendere più agevole e veloce il check-in. La particolarità di Loyyal è che i partner operano su una piattaforma di tipo permissioned, di conseguenza l’ambiente si discosta per alcuni aspetti dalla concezione classica di blockchain.
Il caso di Singapore Airlines è un altro esempio di blockchain-based loyalty program. Nel 2018 la compagnia Singapore Airlines, in collaborazione con KPMG e Microsoft, ha lanciato un blockchain-based digital wallet chiamato Krispay. Il wallet permette agli utenti di accumulare le tipiche “miglia” (chiamate KrisFlyer) sottoforma di loyalty token, da poter poi spendere con i partner selezionati. In questo modo le opzioni di utilizzo dei punti si ampliano e la customer experience viene potenziata (è possibile utilizzare lo smartphone per effettuare i pagamenti). Ciò genera una serie di conseguenze già esplorate nell’articolo precedente su Deloitte: la user experience migliora, vi sono maggiori possibilità di utilizzo dei punti, nuove opportunità di articolazione del programma fedeltà e riduzione delle passività nel bilancio aziendale. Il tutto accade secondo il modello “company specific”, essendo i punti rilasciati solamente da Singapore Airlines ed utilizzabili con partner selezionati. Il programma è in continua evoluzione, tanto che la compagnia aerea sta valutando l’utilizzo di Azure Blockchain Service in ottica di esternalizzazione delle procedure di costruzione e gestione dell’infrastruttura blockchain.
È proprio dalla volontà di esternalizzazione di Singapore Airlines che prenderà spunto prossimo articolo, esplorando come un’azienda può implementare una infrastruttura blockchain fino ad arrivare ai limiti di tale adozione.
Per chi non volesse aspettare, si rimanda al breve e ottimo e-book di AIO Blockchain per un’introduzione generale alla tecnologia Blockchain.
Contributor: Mattia Dioguardi
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