Blockchain e pubblica amministrazione in Italia: il caso del comune di Bari.
La Blockchain è considerata una tecnologia rivoluzionaria anche per la sua potenziale applicazione, tra i vari ambiti, alla pubblica amministrazione.
Infatti, la Blockchain, grazie alle sue caratteristiche di decentralizzazione, trasparenza e immutabilità, potrebbe apportare benefici rilevanti nella pubblica amministrazione, tra cui: riduzione dei costi e tempi di gestione nelle interazioni pubblico-privato; snellimento della burocrazia e lotta alla corruzione grazie all’uso di registri distribuiti e Smart Contracts; aumento della trasparenza e attendibilità delle informazioni; aumento nella fiducia tra cittadini ed istituzioni. Nonostante gli esempi di concrete applicazioni Blockchain nel settore pubblico siano ancora modesti, il caso attualmente più noto riguarda l’Estonia. Il paese, oltre a fornire vari servizi pubblici cloud ai cittadini, nel 2012 è stato il primo a istituire una KSI (Keyless signature infrastracture) Blockchain come registro ufficiale per le successioni e altri atti notarili. Negli anni, tale servizio si è allargato al registro sanitario nazionale, ai registri di proprietà ed anche all’archivio ufficiale della gazzetta di stato.
In Italia da molto tempo (forse troppo) è attivo il dibattito sui temi presentati in precedenza, in particolare per quanto riguarda la riduzione dei tempi e costi della burocrazia e la lotta alla corruzione nella PA, per i quali la Blockchain potrebbe essere la chiave di svolta. A tal proposito, le istituzioni italiane si sono interessate fortemente allo studio di soluzioni Blockchain-based, in particolare attraverso l’adesione alla European Blockchain Partnership ed alla costituzione di un gruppo di esperti scelti dal governo per implementare una strategia nazionale per l’adozione di registri condivisi. La prima sperimentazione applicativa nella pubblica amministrazione è stata avviata dal comune di Bari all’inizio dello scorso anno, nello specifico nell’ambito della digitalizzazione e gestione di pratiche fideiussorie. Per la sua realizzazione, il capoluogo pugliese ha intrapreso una partnership con SIA, società europea specializzata nella fornitura di infrastrutture e servizi tecnologici a istituzioni finanziarie, imprese e pubbliche amministrazioni. La sperimentazione è volta a certificare l’autenticità e il rilascio di polizze fideiussorie attraverso l’utilizzo di Smart Contracts. L’infrastruttura blockchain di SIA – SIAchain – consentirà al comune di Bari di digitalizzare in maniera sicura i processi amministrativi legati alle garanzie, nonché di aumentare l’efficienza burocratica grazie all’eliminazione di eventuali errori manuali e alla prevenzione di possibili azioni fraudolente. L’amministratore delegato di SIA – Nicola Cordone – ha presentato il progetto come “una pietra miliare nell’ambito della PA digitale in Italia”. Sarà interessante constatare se nel lungo periodo tale progetto risulterà vincente e se anche altre pubbliche amministrazioni italiane seguiranno l’esempio di Bari.
Per chi non volesse aspettare, si rimanda al breve e ottimo e-book di AIO Blockchain per un’introduzione generale alla tecnologia Blockchain.